 
									In direzione riserva dello Zingaro si trova la tonnara del secco,
										oggi in disuso. Una grande struttura a servizio della tonnara a mare, provvista
										di magazzini per la conservazione delle reti, ripari per le barche e caseggiati
										per l’alloggio delle ciurme, oltre che di uno stabilimento per la
										lavorazione del tonno. A pochi metri dall’edificio si trovano i resti di
										antichissime vasche cetariae, risalenti al IV secolo a. C., nelle quali si
										lavorava il pesce, anche tonni, per realizzare il pregiato garum (salsa di
										pesce), molto apprezzato dai Romani. Recentemente questo luogo si è
										prestato come set cinematografico per alcuni episodi della famosa serie del
										commissario Montalbano nonché per la fiction “Cefalonia”. 
									
									Dalla parte opposta, in direzione Trapani, merita una visita la Cappella
											di Santa Crescenza, piccolo e suggestivo edificio a pianta quadrata
										con cupola a sesto rialzato, originale esempio di architettura tipicamente
										trapanese del secolo XV, con influenze arabe, normanne e gotiche. Particolare la
										soluzione dei sostegni angolari della cupola con trombe a ventaglio. Secondo un’antica
										credenza popolare, Santa Crescenzia, nutrice di San Vito, aveva il potere di
										allontanare la paura (“u scantu”) da chi si fosse recato presso la
										cappella gettando un sasso all’interno della stessa. 
									Infine, va citato il museo del Santuario, in pieno centro
										storico, che accoglie argenti, arredi liturgici e opere di arte sacra legate al
										culto e ai pellegrinaggi in onore di San Vito. Merita particolare attenzione la
										statua lignea dell’Immacolata, attribuita ad un ignoto scultore siciliano
										del XVI secolo, originariamente conservata presso la tonnara del "Secco". Dall’ampia
										terrazza si gode uno straordinario panorama proiettato sul mare e sulla
										cittadina; si può inoltre osservare la forma triangolare della maestosa
										torre, attaccata all’angolo nord-est del santuario, costruita alla fine
										del XVI secolo, in difesa dai frequenti attacchi pirateschi.